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INDUSTRIA 4.0: UN’OPPORTUNITÀ PER LE PMI

Quasi la metà delle imprese del Nordest ha approfittato degli incentivi previsti dal piano “Industria 4.0” (15,3%) o intende farlo entro la scadenza degli incentivi (31%), per un totale del 46,3%. Se si considerano le imprese con più di 50 addetti le percentuali salgono al 24,1% (imprese che hanno già approfittato) e 37,9% (imprese che ne approfitteranno). Sono alcuni dati emersi nell’ambito del seminario “Impresa 4.0 Atto II. Interconnessione e Integrazione” promosso e realizzato da FOIV- Federazione Ordini Ingegneri Veneto in collaborazione con Confindustria Veneto e con il patrocinio della Regione del Veneto a Padova il 25 settembre.

“Si è appena concluso il 64° Congresso Nazionale degli Ingegneri Italiani a Sassari dal titolo ‘OLTRE’. Il Convegno, organizzato dal gruppo di lavoro Industria 4.0 della FOIV, va proprio nella direzione che il nostro Consiglio Nazionale degli Ingegneri da tempo persegue con decisione: cercare di comprendere quanto più possibile il futuro della nostra professione – ha fatto sapere il presidente di FOIV Pasqualino Boschetto -. Sappiamo bene come questa sia la sfida più importante che abbiamo davanti a noi. E come sia complesso orientare anche i nostri giovani colleghi nei percorsi professionali del futuro. Il sistema Industria 4.0 è certamente coerente con tutto ciò e un ottimo campo di prova di sperimentazione diretta. Già si intravvedono le nuove professionalità necessarie e fra queste la centralità delle molte competenze ingegneristiche. Un vivo ringraziamento ai componenti del gruppo di lavoro FOIV e ai qualificati relatori che interverranno. E l’assoluta necessità di proseguire in questa direzione di informazione/formazione di una parte della nostra competenza professionale, innovativa, che sarà sempre più importante nel futuro della nostra professione. Un modo concreto ed efficace quindi di andare OLTRE”.

Dai dati presentati da Confindustria Veneto è emerso che l’iper ammortamento è la modalità più scelta dalle imprese che hanno già effettuato investimenti o che intendono farlo a breve. Il 72,1% ha utilizzato questo strumento (79,6% tra le imprese con più di 50 addetti). “I dati confermano che per ora il piano 4.0 ha comportato un significativo (e necessario) incremento degli investimenti in macchinari – ha sottolineato Gianni Potti, Delegato 4.0 Innovazione Ricerca di Confindustria Veneto -. La reingegnerizzazione dei processi, gli investimenti “soft”, la consulenza e la formazione non hanno ancora raggiunto piena consapevolezza da parte delle imprese. Siamo solo alle fasi iniziali nella creazione di un Ecosistema 4.0, di cui fanno parte i Digital Innovation Hub, i Competence Center, i Cluster regionali e nazionali, i Fablab e i luoghi di Coworking e creatività e vi è necessità di un forte coordinamento. Il nostro impegno è di parlare alle Pmi per fare “evangelizzazione digitale” e spiegare quanto è importante investire nei processi produttivi”.

 “Le priorità del nuovo governo in tema di incentivi a sostegno del Piano Impresa 4.0 – ha spiegato Marco Belardi, CT 519 UNI-UNINFO, consulente MiSE, LEAN4DIGITAL -, oltre ad introdurre strumenti pluriennali più adeguati alla programmazione di investimenti sul medio termine, saranno orientate a uno sviluppo sempre più di sistema per favorire l’agevolazione non di singoli beni ma di intere linee di produzione o di intere filiere produttive – la cosiddetta “Fabbrica 4.0” –  con premialità ad investimenti in grado di conseguire, insieme alla trasformazione tecnologica e alla digitalizzazione dei processi, anche finalità di salvaguardia ambientale e di economia circolare”.

Ugo Gecchelin (TEAM 4.0 – CT 519 UNINFO) anche in qualità di estensore della norma UNI/TR 11749:2019, ha approfondito i criteri applicativi di Industria 4.0, riassumendo i requisiti base per l’iper ammortamento e le caratteristiche della documentazione tecnica a supporto di perizia o attestato di certificazione. “Sono concetti utili per poter presentare la Norma UNI uscita il 6 giugno (UNI/TR 11749:2019) che precisa i termini “interconnessione” ed “integrazione” dal punto di vista pratico per i tecnici che devono progettare, implementare, verificare, collaudare, documentare le scelte fatte per il Paradigma 4.0”. Sono stati quindi illustrati ruoli ed obiettivi dell’ente unificatore UNI/UNINFO e le modalità di partecipazione, perchè “è sicuramente più interessante e utile contribuire alla redazione di norme piuttosto che subirle”.

L’intervento di Giuliano Rosati (TEAM 4.0 – CT 519 UNINFO) descrive obiettivi e struttura della norma UNI/TR 11749:2019 partendo dalle esigenze riscontrate a livello industriale e che ora sono chiaramente “nero su bianco” per gli addetti ai lavori. “È particolarmente importante applicare i protocolli industriali e uniformarsi e conoscere gli schemi di interconnessione. Esistono delle check-list operative di controllo, previste dalla stessa norma, con le quali è facile riscontrare l’interconnessione e l’integrazione, e cge escludono interpretazioni ambigue o errate della legge di bilancio”. Tutto questo permetterà quindi di poter gestire il successivo intervento “live” in remoto di Luciano Bettinelli, al fine di “far vedere” come questi concetti funzionano sul campo.

L’intervento di Luciano Bettinelli di Electronic Center, storica azienda bresciana che progetta e realizza software avanzati, con sede a Darfo, (BS) ha seguito la parte esplicativa della norma UNI/TR 11749:2019 e presentato gli aspetti pratici di interconnessione ed integrazione (nonché di usabilità) connessi al Paradigma 4.0. In collegamento live con la sede di GBM srl, Azienda di Pisogne (BS) che opera nel settore delle lavorazioni meccaniche di precisione, ha mostrato le fasi pratiche, le soluzioni e i focus imprescindibili che portano l’Azienda 4.0 all’ottimizzazione dei processi produttivi, con il controllo, la raccolta e l’elaborazione dei dati oggetto di analisi, anche attraverso la verifica delle check-list, al fine di dare riscontro della conformità. È stato dunque possibile vedere concretamente un’applicazione di “innovazione digitale 4.0” e apprezzare l’accesso “smart” agli strumenti di produzione oggi disponibili per le aziende manifatturiere.

“Proteggere dai rischi informatici le reti, i sistemi di automazione di fabbrica e di controllo dei processi di produzione è la mission della cyber security – ha sottolineato  Stefano Ferrari, consulente -. L’OT (Operation Technology) e l’IT (Information Technology), in stretta comunicazione tra loro, sfruttano le potenzialità legate alla gestione dei dati, sulla cui sicurezza ogni azienda investe in misura importante. In questa direzione, l’IIoT (Industrial Internet of Things) ha introdotto nelle aziende dispositivi sparsi e interconnessi attraverso la rete. Automatizzare le azioni di detection e remediation delle minacce con sistemi che, studiando il comportamento della rete e dei sistemi che scambiano dati tra loro, evidenzino comportamenti anomali che sono spia di possibili attacchi, è importante come investire sulla formazione degli operatori in ambito di sicurezza informatica”.

Paolo Frassine, GMP srl, ha riferito quali sono le iniziative per rimanere vincenti nell’arena competitiva in cui opera l’azienda manifatturiera:Ormai da alcuni anni è in corso la trasformazione di prodotti tradizionali quali macchine automatiche, autoveicoli, aeromobili, elettrodomestici ecc. in dispositivi intelligenti e connessi. Questa trasformazione impatta sulle aziende manifatturiere sia come opportunità sia come minaccia.  Infatti, notiamo “start-up” che diventano grandi e, purtroppo, talvolta, aziende grandi costrette a ridimensionarsi o rivedere in maniera drastica il loro posizionamento ed il loro mix di prodotto”.

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