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Lettera aperta dell’Ordine di Venezia per la difesa dalle acque alte di Venezia

22 novembre 2019

La sera di martedì 12 novembre u.s. Venezia e le sue isole sono state travolte da un’acqua alta eccezionale, seconda solo a quella del 1966.
Quell’alluvione è nella memoria di tutti noi, anche dei più giovani. Qualcuno l’ha vissuta in prima persona, molti altri ne sono stati testimoni. Nessuno avrebbe creduto di dover rivivere quella tragica esperienza avendo esorcizzato l’eventualità che essa potesse ripetersi.
I cambiamenti climatici in atto hanno già manifestato i propri effetti, come dimostrato dalla tempesta Vaia del 2018. Consapevoli che per contrastare tali criticità le soluzioni ingegneristiche rappresentino importanti strumenti di mitigazione e adattamento, è evidente che tra questi rientri il MOSE, nome evocativo come pochi.
Convinti della necessità di un sistema di difese mobili a protezione di Venezia e della sua laguna, ci siamo sempre astenuti dall’entrare nelle polemiche e nelle diatribe sulle scelte tecniche e sulle presunte criticità del sistema stesso.
Siamo stati altresì spettatori delle vicende giudiziarie che hanno investito il Consorzio Venezia Nuova e il Magistrato alle Acque.
Ora però, di fronte ad un evento che ha avuto risonanza mondiale e ha minato ulteriormente la già scarsa credibilità di cui gode il nostro Paese, non possiamo tacere oltre e non chiederci perché il MOSE non fosse completato e funzionante quel martedì sera.
Chiediamo perciò alle Istituzioni competenti di dare conferma della data di ultimazione delle opere, prorogata più volte e ora stabilita ufficialmente al 31 dicembre 2021, ma che sembrerebbe anticipabile a fine 2020 secondo indiscrezioni rese note dalla stampa.
Chiediamo che venga predisposto e reso pubblico il cronoprogramma delle lavorazioni da completare, compatibile con le scadenze sopra indicate e con il calendario delle prove di sollevamento delle paratoie.
Chiediamo inoltre che venga reso disponibile, in forma sintetica, il progetto di manutenzione e di gestione di tutte le opere connesse con il MOSE e con la salvaguardia di Venezia, affinché siano noti i costi annuali che la collettività dovrà sostenere.
Chiediamo alla politica nazionale di garantire il finanziamento delle opere da ultimare, nonché della manutenzione e della gestione annuali, affinché il mancato finanziamento non rappresenti un alibi per nessuno e non dia luogo a uno scaricabarile di responsabilità.
Chiediamo al Provveditorato alle Opere Pubbliche (già Magistrato alle Acque) di Venezia di svolgere fino in fondo il proprio ruolo istituzionale di controllo sull’attività del Consorzio Venezia Nuova, segnalando tempestivamente e pubblicamente ogni anomalia o ritardo. Chiediamo a tutti gli Organi istituzionali che vengano al più presto definiti le modalità di governo del MOSE, di coordinamento degli Enti coinvolti ed il soggetto operativo ad esso preposto.
Chiediamo altresì che venga fatta chiarezza sui ruoli assegnati ai diversi soggetti oggi preposti alla realizzazione del MOSE: Provveditorato alle Opere Pubbliche di Venezia -Commissario straordinario per il completamento del MOSE-Commissari per la gestione del Consorzio Venezia Nuova.
Ben comprendendo le difficoltà connesse con le tematiche meteorologiche, chiediamo al Centro Previsioni e Segnalazioni Maree del Comune di Venezia l’aggiornamento dei modelli di previsione e simulazione delle acque alte, affinché possano evitarsi approssimazioni nelle previsioni non compatibili con la corretta manovra delle paratoie di chiusura e con le misure di prevenzione e di protezione civile da adottarsi.
Chiediamo alla politica locale di dare ascolto e farsi interprete -e sintesi -delle voci dei veneziani, a volte discordi, conflittuali e apparentemente inconciliabili.
Oggi più che mai c’è bisogno dell’impegno di tutti e della massima trasparenza. Le domande che poniamo e le risposte che attendiamo siano perciò la garanzia che ciascuno svolga, fino in fondo, il ruolo che gli compete e che non possa sussistere alibi alcuno per il completamento e la messa in funzione del MOSE, affinché Venezia e la sua laguna abbiano ancora un futuro. Il funzionamento del MOSE e la sua efficacia contro le acque alte potranno così tacitare le infinite polemiche sull’opera che hanno inquinato la vita cittadina negli ultimi trent’anni.
Gli ingegneri della provincia di Venezia sono disponibili a fornire il supporto che venisse richiesto, nell’ambito delle proprie competenze.

Il Presidente e il Consiglio dell’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Venezia
ing. Mariano Carraro

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