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Autore: segreteria@foiv.it

Forum internazionale Verde tecnologico & Infrastrutture verdi ECOtechGREEN 2018 – Padova 20/21 settembre 2018

PAYSAGE, in collaborazione con il Consiglio Nazionale degli Architetti PPC, la Federazione Regionale Architetti PPC e Padova Fiere, lancia la decima edizione del Forum Internazionale ECOtechGREEN, importante incontro internazionale nel settore del Verde Tecnologico per il settore dell’Architettura del Paesaggio, che si svolgerà il 20 e 21 settembre nell’ambito del Flormart – Salone Internazionale del Florovivaismo, Architettura del Paesaggio e Infrastrutture Verdi, all’interno di Padova Fiere.

Ed è proprio per sottolineare questo importante traguardo che in occasione della decima edizione per la prima volta, è stato istituito ECOtechGREEN AWARD.

IL VERDE TECNOLOGICO
Il Forum ECOtechGREEN e il Premio connesso promuovono progetti e ricerche nell’ambito dell’Architettura del Paesaggio interpretando tutte le più innovative tecnologie verdi tese a proporre forme di natura prossime all’architettura, non solo come soluzioni di paesaggio ma come nuove frontiere di “Archinatura”, dove l’elemento vegetale diventa vero materiale costruttivo per un’architettura fertilizzante e fertilizzata, in una nuova visione di città contemporanea.

Il verde tecnologico quindi non solo come soluzione pensile o verticale ma come processo capace di integrarsi nelle nuove forme del costruito, capace di avviare un processo di vera e propria vegetalizzazione tecnologicamente complessa della città, fornendo conoscenze ed esperienze capaci di migliorare quella straordinaria integrazione tra natura e costruito che segna un passo decisivo nello sviluppo dei nuovi insediamenti, siano essi residenziali o infrastrutturali.

A partire dal 27 luglio fino al 7 settembre sarà possibile caricare i progetti per il Bando EcoTechGreen Award su www.awn.it e www.paysage.it.

Diamoci una scossa! – Presentata la 1° Giornata Nazionale della Prevenzione Sismica

L’iniziativa, che partirà il prossimo 30 settembre, vede impegnati congiuntamente Consiglio Nazionale Ingegneri, Consiglio Nazionale Architetti e Fondazione Inarcassa, con la partecipazione di altri Ordini e Collegi ed associazioni di categoria.

“Quella di oggi è un’importante iniziativa che segna la collaborazione tra i Consigli Nazionali e la Fondazione Inarcassa braccio operativo sui temi della professione della Cassa di previdenza degli ingegneri e degli architetti”. Queste le parole pronunciate da Armando Zambrano, Presidente del CNI, in occasione della presentazione della Giornata nazionale della Prevenzione sismica, prevista per il prossimo 30 settembre. L’evento, tenutosi ieri a Roma e caratterizzato dallo slogan “Diamoci una scossa!”, è stato promosso da Fondazione Inarcassa, Consiglio Nazionale Ingegneri e Consiglio Nazionale Architetti, con il supporto scientifico di Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici, Dipartimento Protezione Civile, Conferenza dei Rettori Università Italiane e Rete dei Laboratori Universitari di Ingegneria Sismica. Lo scopo è quello di lanciare la campagna di sensibilizzazione che punta a favorire la cultura della prevenzione sismica e un concreto miglioramento delle condizioni di sicurezza del patrimonio immobiliare italiano.

“Come Rete Professioni Tecniche – ha aggiunto Zambrano – abbiamo sempre pensato alla necessità di una stretta collaborazione con le Casse. Ad esempio attraverso la creazione di un Centro Studi comune e di una Scuola di Formazione. Questa Giornata ci ha offerto la possibilità di creare un’organizzazione comune tra ingegneri e architetti che può lavorare affinché venga sottolineata ulteriormente l’importanza della nostra funzione sussidiaria rispetto allo Stato, ma soprattutto per realizzare qualcosa di concreto per il bene del Paese. Finora hanno aderito all’iniziativa 69 Ordini territoriali degli Ingegneri e 43 degli Architetti. Ne verranno altri e spero si raggiunga la totalità. Il tema, inoltre, è aperto a tutti gli organismi in qualche modo interessati alla prevenzione sismica. Partiamo dal lavoro sul Sisma Bonus ma l’obiettivo di lunga scadenza sarà quello di arrivare a far passare il concetto di obbligatorietà della messa in sicurezza del patrimonio immobiliare italiano. In questo senso dovremo agire da pungolo nei confronti del Governo”.

“I professionisti italiani sono a disposizione per risolvere il difficile tema della sicurezza sismica”. Così Egidio Comodo, Presidente della Fondazione Inarcassa, nell’intervento che ha aperto i lavori. “Ingegneri e architetti – ha proseguito – scendono in campo con la loro professionalità per sostenere la campagna di sensibilizzazione nei confronti della cittadinanza. Lo Stato ha messo a disposizione un importante strumento, il Sisma Bonus. Occorre favorire la sua conoscenza al fine di arrivare davvero alla messa in sicurezza delle case degli italiani”.

Walter Baricchi, in rappresentanza del Consiglio Nazionale degli Architetti, si è espresso così: “In Italia abbiamo dimostrato da sempre una grande capacità di intervento in occasione delle emergenze ma scarsa propensione alla prevenzione. I professionisti vengono da oltre dieci anni di crisi che hanno colpito pesantemente l’autonomia delle libere professioni. E’ arrivato il momento di capire che noi professionisti tecnici non siamo tra noi concorrenti ma convergenti. Dobbiamo tendere ad un processo di progettazione integrato cui concorrono tutte le professioni tecniche”.

Dello stesso tenore anche l’intervento di Maurizio Savoncelli che ha portato i saluti e la disponibilità a collaborare del Consiglio Nazionale dei Geometri. “Queste attività, che ci vedono collaborare fattivamente – ha detto – rafforzano il ruolo sociale delle libere professioni tecniche; ruolo sociale anche propositivo e di stimolo nei confronti del Governo e del Legislatore. Ruolo sociale che si deve estendere anche nei confronti dei giovani fornendo loro chiari e efficaci percorsi Scolastici/Accademici adatti al periodo storico che dovranno affrontare”.

A seguire anche i saluti del Consiglio Nazionale dei Geologi rappresentati da Arcangelo Francesco Violo. Dopo gli interventi c’è stata la relazione di Walter Di Legge, Coordinatore della Segreteria Organizzativa, che ha illustrato nei dettagli i termini dell’iniziativa. Infine l’intervento di Giovanni Cardinale, Vice Presidente CNI, che ha illustrato, in particolare, la scheda tecnica. Nel pomeriggio i referenti degli Ordini territoriali si sono riuniti per concordare le iniziative a livello locale.

A partire dal 30 settembre prossimo verranno realizzati nei territori centinaia di punti informativi al fine di far conoscere alla collettività l’importanza della sicurezza sismica delle abitazioni e di divulgare il programma di “prevenzione attiva” che prevede visite tecniche informative – da parte di ingegneri e architetti, senza alcun onere per i richiedenti – da svolgere nel successivo mese di ottobre, anche se le date di inizio delle visite potranno slittare di qualche giorno. Saranno comunicate informazioni sul rischio degli edifici, su cosa fare per ridurlo e come farlo a costi quasi zero. La Giornata nazionale della Prevenzione Sismica sarà oggetto di un piano di comunicazione nazionale e locale e di numerosi eventi che precederanno, accompagneranno e seguiranno la giornata celebrativa.

Tutte le attività di presentazione ufficiali dell’iniziativa svolte sul territorio dovranno essere obbligatoriamente e preventivamente comunicate al Comitato organizzatore, al pari delle attività di comunicazione e prevenzione. Il Comitato metterà a disposizione degli ordini territoriali una piattaforma con area riservata, all’interno della quale saranno disponibili i materiali per la comunicazione. Tutto ciò al fine di rendere unificata ed omogenea la presentazione dell’iniziativa su tutto il territorio nazionale.

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“In Veneto servono più ingegneri preparati ad affrontare le emergenze”

Protezione civile è organizzazione e formazione: questo quanto emerso dal convegno “Le attività della protezione civile e gli ingegneri” organizzato dal Collegio, l’Ordine e la Fondazione Ingegneri Veneziani, in collaborazione con la Commissione Protezione Civile dell’Ordine e la FOIV-Federazione degli Ordini degli Ingegneri del Veneto. Il convegno, svoltosi questa mattina nella Cittadella dell’Edilizia di Marghera-Venezia, aveva l’obiettivo di far conoscere meglio le attività della complessa, ma entusiasmante, macchina della Protezione Civile e di coinvolgere, nel suo funzionamento, i tecnici eventualmente interessati.

Dopo i saluti introduttivi di Maurizio Pozzato, Presidente Collegio Ingegneri Venezia, e di Gian Pietro Napol, presidente della FOIV, gli interventi sono entrati nel vivo con il contributo di Luca Soppelsa della Protezione civile della Regione Veneto che ha approfondito il contenuto del nuovo Codice della protezione civile e le attività della Regione. Soppelsa ha evidenziato le peculiarità e i punti di forza del progetto di legge depositato in Regione in attesa di approvazione, che introdurrebbe: l’importanza e il ruolo dei distretti, la collaborazione fondamentale del volontariato, l’individuazione precisa delle competenze, procedure chiare in caso di emergenze, la conservazione del ruolo delle Province, l’importanza della pianificazione e la diffusione della cultura della protezione civile a partire dalle scuole, l’istituzione del Responsabile di protezione civile, la previsione di strumenti finanziari per il sostegno delle attività.

Maurizio Vesco (Arpav) ha relazionato sugli incidenti derivati da eventi naturali in stabilimenti SEVESO, nei quali cioè sono stoccate sostanze pericolose. “Su 7.109 eventi incidentali accaduti in siti industriali, circa 215 sono stati causati da fenomeni di tipo naturale, nel 58% dei casi dovuti alla caduta di fulmini” ha evidenziato, mettendo in luce la difficoltà, ma anche l’importanza, di una corretta analisi dei rischi e chiarendo le azioni da porre in essere per arginare l’incidente qualora accada. Infine ha posto l’accento sull’importanza della prevenzione.

Gian Pietro Napol (FOIV) ha approfondito il ruolo degli ingegneri nell’ambito della protezione civile. “Noi come categoria vorremmo avere un rapporto più stretto con Arpav – ha esordito, sollecitando il precedente relatore – perché le tematiche sono tante e di comune interesse”. Ha quindi aggiunto: “In occasione di eventi emergenziali la nostra categoria si è sempre dimostrata pronta a intervenire per andare in sostegno delle comunità colpite. Dal 2010 la FOIV ha iniziato a investire in modo sostanziale sulle tematiche della protezione civile. Da allora non siamo mai mancati in occasione delle emergenze, dal sisma dell’Emilia al tornado della Riviera del Brenta fino al terremoto del Centro Italia nel 2016. È stato definito nel 2014 un protocollo con la Regione per la formazione e l’inserimento degli ingegneri  in una task force regionale: vi hanno aderito 46 colleghi, preparati per poter intervenire in situazioni di emergenza. Di questi, 37 sono stati attivi sul campo in occasione del sisma di Rieti, Norcia e Amatrice”. Ha quindi concluso con un appello a poter tenere il secondo corso di formazione, “che era già stato calendarizzato nel 2016 ma saltato a causa del sisma in Centro Italia. Da allora il Dipartimento della Protezione civile non è riuscito a garantire le docenze e quindi non abbiamo potuto procedere. Ora lo faremo autonomamente, con l’aiuto degli esperti della Regione. Sono molti i colleghi che ce lo chiedono: il nostro obiettivo sarebbe di arrivare a quota 100, per avere una nutrita squadra di ingegneri pronti ad intervenire”. Infine, un appello ad approvare quanto prima la legge regionale e alla sottoscrizione di un protocollo operativo con la Regione. (continua a leggere dopo la Gallery)

È seguito un focus dedicato al sisma del Centro Italia. “È bene che gli ingegneri si concentrino sulla prevenzione” ha sottolineato Fabio Dattilo, Direttore Interregionale VV.F. Veneto e T.A.A., che ha messo in luce il ruolo dei pompieri, particolarmente importante e strategico nelle ore immediatamente successive all’emergenza. Dattilo ha inoltre evidenziato quanto sia cambiata la comunicazione durante l’emergenza, specialmente a seguito dell’avvento dei social network. Leonardo Hueber dell’Ordine degli Ingegneri di Padova ha portato la propria esperienza di tanti anni sul campo in materia di diagnosi strutturale a seguito di eventi calamitosi, con esempi concreti e indicazioni pratiche su come evitare rischi durante l’attività in zone colpite da catastrofi naturali.

L’ultima parte del convegno è stata dedicata alle best pratice locali, con il contributo di Francesco Rossitto dell’Ordine degli Ingegneri di Venezia, Carlo Bendoricchio del Consorzio di bonifica “Acque Risorgive”, Michele Ferri dell’Autorità di Bacino, Massimo Gattolin della Città Metropolitana e Francesco Vascellari del Comune di Venezia.

Il convegno si è concluso con la relazione del presidente dell’Ordine degli Ingegneri di Venezia Mariano Carraro. “La protezione civile è organizzazione – ha affermato -, non ci si può affidare solo al buon cuore delle persone: bisogna che ci sia un sistema efficiente e funzionale e negli anni, dall’alluvione del 1966, molto si è lavorato in questa direzione. E’ però necessario informare i cittadini che il rischio zero non esiste, poiché ogni territorio può essere colpito da una qualche emergenza, sia un’alluvione, una frana, un terremoto o un tornado. L’ambiente è a rischio e tutti dobbiamo essere pronti ad affrontarlo. In questo il ruolo della protezione civile è fondamentale. Così come lo è la formazione: chi interviene in condizioni di emergenza deve essere adeguatamente preparato. In particolare, chi ha una competenza specifica come gli ingegneri, può e deve contribuire sostenendo questo tipo di situazioni. Abbiamo in Veneto 46 ingegneri formati: è necessario incrementare questo numero e, come diceva il presidente della FOIV Napol, bisogna attivare il nuovo protocollo operativo con la Regione” ha concluso Carraro.

Galleria fotografica Convegno

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25/05 e 9/06/2018 Corso BILANCIO DELLE COMPETENZE ED EVOLUZIONE DI CARRIERA, Treviso

È stato attivato il corso “Bilancio delle competenze ed evoluzione di carriera”, che si svolgerà venerdì 25 maggio 2018 dalle 16.00 alle 20.00 e sabato 9 giugno 2018 dalle 9.00 alle 13.00, presso la sala convegni dell’Ordine degli Ingegneri di Treviso.

Docenti
Dott. Paolo Vitale
Dott.ssa Alessandra Salvadori
Dott.ssa Roberta Bullo

Programma

Venerdì 25 maggio
Ore 16.00 Presentazione del corso e dei relatori
Ore 16.30 Focus competenze: a partire dalla consapevolezza e comprensione dell’esistenza di varie tipologie di saperi, i partecipanti impareranno a recuperare il proprio valore tecnico ed esperienziale professionale identificando e classificando il proprio bagaglio di conoscenze,capacità e attitudini utili alla valorizzazione professionale e all’evoluzione di carriera.
Ore 18.15 Valorizzazione delle competenze: la consapevolezza delle proprie capacità si rafforza nel rapporto con gli obiettivi aziendali e nel confronto con la concorrenza di colleghi e professionisti. Durante il corso si imparerà come questi tre elementi dialogano tra loro e come imparare a raccontarsi professionalmente diventi elemento strategico per la propria affermazione all’interno dell’azienda o in fase di cambiamento
Ore 20.00 Conclusione dei lavori

Sabato 9 giugno
Ore 09.00 L’Evoluzione di carriera: gli elementi che concorrono alla evoluzione di carriera sono molteplici e riguardano le skills del professionista, il mercato del lavoro, gli obiettivi personali, la formazione continua. Il professionista imparerà quali sono gli step di evoluzione di carriera in termini di acquisizione di competenze ed esperienze in modo da creare le condizioni per avanzamenti di carriera o saper cogliere opportunità in linea con obiettivi, attitudini e capacità.
Ore 11.00 La buona gestione del cambiamento: a partire dalla comprensione del concetto di cambiamento, nel corso si delineeranno quali sono le leve di evoluzione di carriera, come leggere il mercato del lavoro e le opportunità legate alla propria azienda. Inoltre, ci sarà un focus sul concetto di motivazione che aiuterà i partecipanti a definire idealmente quali sono le spinte personali che aiuteranno a identificare tempi e bisogni del cambiamento.
Ore 13.00 Conclusione dei lavori

QUOTA DI PARTECIPAZIONE
Per ingegneri iscritti all’Albo € 54,90 (IVA inclusa)
Per i giovani ingegneri iscritti all’Albo: € 43,92 (IVA inclusa)
Per iscritti ad altri Ordini e Collegi professionali: € 67,10 (IVA inclusa)

Dove
presso la sede dell’Ordine degli Ingegneri di Treviso in via Prato della Fiera, 23

L’Ordine si riserva di non attivare il corso qualora non venga raggiunto il numero minimo di partecipanti previsto o intervengano cause per le quali può essere compromesso il corretto svolgimento del corso stesso, avvisando i partecipanti iscritti e restituendo eventuali quote versate.

Il corso prevede l’attribuzione di 8 CFP ai sensi del Regolamento per l’Aggiornamento della Competenza Professionale, pubblicato su Bollettino Ufficiale del Ministero della Giustizia n. 13 del 15 luglio 2013 e Linee di Indirizzo. Alla fine del corso verrà rilasciato, a chi in regola con le frequenze richieste e dopo la verifica di apprendimento finale, l’attestato di partecipazione. La presenza al corso deve essere garantita per il 90% dell’evento.

Le iscrizioni verranno accettate esclusivamente dal sito internet www.ingegneritreviso.it  cliccando sull’icona ISI, Formazione professionale

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25/05/2018 Incontro CODICE DI PROTEZIONE CIVILE (D.Lgs. 2 gennaio 2018 n.1), Padova Teatro Verdi

A seguito dell’entrata in vigore del “Codice della Protezione Civile” la Regione del Veneto, in collaborazione con l’Università di Padova e la Direzione Interregionale dei Vigili del Fuoco Veneto e Trentino Alto Adige,  organizza un incontro di carattere tecnico con il Dipartimento della Protezione Civile, per le componenti Istituzionali del Sistema Regionale.
Si terrà a Padova dalle ore 14.30 presso il Teatro Verdi via Dei Livello, 32.
Sarà l’occasione per approfondire le novità introdotte  confrontandosi con gli estensori che hanno elaborato i contenuti del Codice.

Programma
ore 14.30 Accreditamento
ore 15.00 Saluto delle Autorità
ore 15.30 Interventi di
Gianpaolo Bottacin, Assessore all’Ambiente e Protezione Civile della Regione del Veneto; Angelo Borrelli, Capo Dipartimento della Protezione Civile; Fabrizio Curcio, Consigliere della Presidenza del Consiglio dei Ministri.
ore 16.30  Approfondimenti sul “Codice”
a cura di Roberto Bruno Mario Giarola, Direttore Ufficio I – Volontariato e risorse del Servizio nazionale e Paola Aiello, Servizio Attività giuridica e legislativa, Dipartimento nazionale della Protezione Civile
I. Il servizio nazionale della protezione civile come sistema
II. L’organizzazione del servizio nazionale
III. Le attività di previsione e prevenzione dei rischi
IV. La gestione delle emergenze
V. La partecipazione dei cittadini e del volontariato
VI. Misure e strumenti organizzativi e finanziari
I moduli saranno introdotti da:
Direttore interregionale dei Vigili del Fuoco Veneto e Trentino Alto Adige, Fabio Dattilo;
Presidente CCS Ingegneria della sicurezza civile e industriale UNIPD, membro Commissione Nazionale Grandi Rischi, Giuseppe Maschio;
Sindaco di San Vito di Cadore, Franco De Bon;
Direttore Generale ARPAV, Nicola Dell’Acqua;
Rappresentante del volontariato, Maurizio Cappello;
Direttore Protezione Civile e Polizia Locale, Luca Soppelsa.
ore 18.30 Chiusura dei lavori

Per garantire la disponibilità dei posti si richiede la pre-registrazione compilando il form disponibile al link https://goo.gl/forms/bma3p165pICv6aqL2 utilizzando il browser Google Chrome

Per informazioni 
Tel. (+39) 041279 4914/4791/4785/4797/4721
o contattare protezionecivileformazione@regione.veneto.it

12° Congresso Europeo di sicurezza comportamentale (BBS) e Performance Management, 14 e 15/06/2018 Como

Il 14 e il 15 giugno 2018 si terrà a Como il 12˚ Congresso Europeo di Behavior-Based Safety & Performance Management, ovvero il più grande evento in Europa dedicato alla gestione efficace dei comportamenti di sicurezza sul lavoro.
Come ogni anno, l’iniziativa è organizzata dall’associazione scientifica italiana di Analisi del Comportamento AARBA – Associate Chapter di ABA International – e la partecipazione è gratuita.

Tema centrale del Congresso di quest’anno, che come sempre vedrà l’intervento nel ruolo di relatori di esperti internazionali di Analisi del Comportamento e di referenti di aziende nazionali e multinazionali che implementano la B-BS, sarà Il lato oscuro del lavoro.

Come ottenere i comportamenti desiderati da sé stessi e dai propri collaboratori? Come si fa ad essere leader efficaci? Come riorganizzare la propria vita e il proprio ambiente di lavoro per raggiungere degli obiettivi professionali? La punizione e il sistema sanzionatorio funzionano davvero? Come si può gestire un gruppo di lavoro senza una supervisione costante? Come trasformare lo stress lavoro-correlato in eu-stress? Come salvare la vita di milioni di lavoratori? Ma soprattutto, se voglio implementare un processo di B-BS, quali criticità mi devo preparare ad affrontare e come le supero?
Illustri luminari internazionali presenteranno i principi teorici di base e alcune maestrie per il successo, accompagnati dalle voci dei direttori, HSE Manager e RSPP di alcune delle aziende che hanno adottato dei processi di gestione comportamentale, che presenteranno la loro esperienza, le accortezze per l’adozione del protocollo in diversi ambiti, i risultati che è possibile ottenere, la gestione dei comportamenti di guida di sicura da parte della rete vendita e l’importanza della leadership manageriale per la gestione efficace dei sistemi aziendali.
Evento organizzato da AARBA, la società scientifica della Behavior-Based Safety in Europa con il patrocinio del Consiglio Nazionale degli Ingegneri.

Tel: 02/40047947; E-mail: segreteria@aarba.it; Sito: www.aarba.it

La partecipazione è GRATUITA ed è stata chiesta la validità come aggiornamento per RSPP e ASPP.

PROGRAMMA su  https://www.aarba.eu/wp-content/uploads/2018/05/Programma_congresso_2018.pdf
ISCRIZIONI ONLINE: https://www.aarba.eu/congresso-behavior-based-safety/
Destinatari: HSE Manager, RSPP, ASPP, direttori di stabilimento, responsabili di produzione, direttori del personale, tecnici della prevenzione, consulenti e studenti, provenienti da qualsiasi settore aziendale (cantieristico, metalmeccanico, cartario, alimentare, chimico, sanitario …).

Diretta streaming “Il rischio zero esiste? 15/05/2018

Il 15 maggio ricorre il decennale dell’entrata in vigore del Testo Unico sulla salute e sicurezza sul lavoro D.Lgs.81/2008. Molte cose sono cambiate in questi ultimi 10 anni in questo settore, molti progressi sono stati compiuti ma esiste ancora largo spazio per ulteriori miglioramenti soprattutto in merito alla sensibilità e consapevolezza nei confronti delle criticità legate alla sicurezza sul lavoro. Anche la giurisprudenza nazionale ha mostrato evidenti cambi di approccio nei confronti di questo tema così importante. Il settore dell’edilizia è senza dubbio uno dei settori in cui la varietà dei rischi presenti è tra le più ampie. Per questo motivo ANCE e CNI, forti del protocollo d’intesa che li vede collaborare attivamente su questi problemi ormai dall’inizio del 2017, hanno sviluppato importanti considerazioni verso un approccio alla sicurezza che si basi maggiormente sulla corretta gestione del “rischio residuo” più che sul raggiungimento del rischio zero, avvicinandosi ad un concetto già ampiamente acquisito in altri Paesi in particolare quelli anglosassoni. La stessa normativa italiana ha già introdotto questo concetto nel settore antincendio grazie all’entrata in vigore e alla crescente utilizzazione del nuovo “Codice di Prevenzione Incendi” che proprio su questo approccio ha basato la sua impostazione. Il Convegno sarà occasione di un ampio confronto tra Imprenditori del settore, Professionisti, Istituzioni e Giurisprudenza.
Evento organizzato in collaborazione con ANCE.

In diretta streaming collegandosi al portale ANCE www.ance.it a partire dalle ore 09.30.

On site in via Guattani n° 16 (sede ANCE) a Roma, a partire dalle ore 09.00.

Corso “Stabilità dei versanti. criteri di calcolo, interventi di consolidamento e protezione da caduta massi” 4-11-25-31 maggio, Verona

L’iniziativa si rivolge a coloro che operano nel settore geotecnico, in particolare agli ingegneri interessati alle problematiche di stabilità dei versanti operanti sia in ambito professionale (liberi professionisti, dipendenti di enti pubblici, etc.) sia nel contesto imprenditoriale (dipendenti di imprese, consulenti, etc.). Il corso tratterà approfonditamente argomenti riguardanti la fase progettuale del calcolo, degli interventi di consolidamento, del fenomeno della caduta massi nell’ambito della stabilità dei versanti con un’ultima parte del corso dedicata al monitoraggio dei fenomeni franosi.

Evento organizzato dalla Commissione Ingegneria Geotecnica dell’Ordine degli Ingegneri di Verona in collaborazione con Euroconference. Responsabile scientifico: ing. Paolo Crescini

Quando: 04-11-25-31 maggio, dalle 14.00 alle 18.30 presso la sede dell’Ordine, Via Santa Teresa, 12 Verona.

CREDITI FORMATIVI per ingegneri: maturati 16 CFP .

Per tutte le info sul programma, costi e modalità di iscrizione si rimanda alla locandina.

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RISCHIO ZERO O RISCHIO ACCETTABILE? INGEGNERI A CONFRONTO A PADOVA SULLA SICUREZZA

Una giornata formativa sulla sicurezza per ingegneri, architetti e geometri si è svolta oggi a Padova presso la Sala Zairo. “Sicurezza è organizzazione”, il titolo dell’evento, articolato in due convegni organizzati dall’Ordine degli Ingegneri di Padova e patrocinati da FOIV: “Il rischio zero non esiste”, la mattina, dedicato al principio del rischio accettabile introdotto dal Codice di prevenzione incendi e “L’alta vigilanza in cantiere del CSE”, nel pomeriggio, sulla modalità di svolgimento della vigilanza in cantiere da parte del Coordinatore per la Sicurezza in fase di esecuzione (CSE), in relazione alle importanti novità introdotte dalle ultime sentenze della Corte di Cassazione.

Circa 1500 colleghi e 25 Ordini d’Italia sono collegati in streaming – ha esordito Ing. Guido Cassella, Coordinatore Gruppo di Lavoro Sicurezza e Prevenzione incendi dell’Ordine degli Ingegneri di Padova –, consentendoci di divulgare i concetti del convegno in tutta Italia, a dimostrazione che queste tematiche sono trasversali a livello nazionale e che la cultura della sicurezza è diffusa”.

“Spesso dai media viene fatto passare il messaggio che il rischio possa essere nullo, invece il rischio zero non esiste. Questo il messaggio che il convegno intende trasmettere”, così il presidente dell’Ordine degli Ingegneri provincia di Padova Ing. Pasqualino Boschetto.

“Come professionisti – ha commentato il presidente della FOIV Federazione degli Ordini degli Ingegneri del Veneto Ing. Gian Pietro Napol –, ci è richiesto di studiare ed agire per mitigare il rischio negli ambiti dove operiamo, ma in generale le istituzioni dovrebbero fare di più: serve una cultura del rischio diffusa”.

“Il mantenimento della formazione all’interno del mondo ordinistico è un valore aggiunto” così il Consigliere del Consiglio Nazionale Ingegneri con delega alla formazione Ing. Luca Scappini.

La radicale novità introdotta dal Codice di prevenzione incendi, fondato su principi probabilistici che escludono ogni certezza assoluta nelle attività umane, è il principio secondo cui il rischio zero non esiste. “L’impianto del Codice garantisce quindi al progettista e all’asseveratore un’assunzione di responsabilità consapevole e l’eliminazione dei margini di aleatorietà di giudizio – ha spiegato l’Ing. Marco Di Felice del Consiglio Nazionale degli Ingegneri –. Eppure, facendo riferimento al T.U. sulla sicurezza, il magistrato persegue l’inadempienza del professionista per mancato uso delle migliori ‘tecnologie disponibili’ fornite dal progresso tecnico per l’eliminazione dei rischi. Ma norme e regole tecniche non sono mai al passo con le nuove tecnologie. L’obiettivo, dunque, è la risoluzione di questa antinomia del diritto”.

Dopo aver illustrato il concetto di profilo di rischio, l’Ing. Fabio Dattilo, Direttore Interregionale dei Vigili del Fuoco del Veneto, si è soffermato sull’aspetto giuridico: “L’Europa emana direttive che spetta agli Stati membri recepire. Da un unico seme, la direttiva, nascono tante piantine diverse a seconda del terreno in cui crescono, che può essere una cultura giuridica proveniente dal diritto romano o da quello anglosassone. Ecco perché in Italia le norme sono fortemente prescrittive, cosa che non accade nei Paesi di diritto anglosassone”.

Vanno intrecciati il mondo della gestione e del governo del rischio con il mondo dell’applicazione ex post della giurisprudenza, in cui l’ipotesi di rischio accettabile si confronta con il fatto accaduto – ha indicato l’Avv. Giovanni Scudier dello studio C&S, esperto della materia –. Perciò dobbiamo ragionare anche a posteriori applicando i parametri della prevedibilità, della prevenibilità, della esigibilità della condotta e quindi, in ultima analisi, della governabilità del rischio”.

L’attività di prevenzione è possibile soltanto attraverso una particolare attività organizzativa, che presenta però alcuni rischi – il commento del Dott. Ciro Santoriello, magistrato della procura di Torino –. La battaglia culturale da condurre non è finalizzata all’introduzione di nuove norme o di norme più certe, ma al raggiungimento della consapevolezza che l’evento negativo esiste e non si può risolvere accusando qualcuno dello stesso, secondo un’impostazione di carattere culturale”.

Se non si risolve questa contraddizione del diritto – ha detto l’Ing. Gaetano Fede del Consiglio Nazionale degli Ingegneri – verrà frenato il percorso verso la sussidiarietà totale della prevenzione incendi e in generale verso un moderno efficace ed effettivo impulso al raggiungimento di alti livelli di sicurezza negli ambienti di lavoro” ha aggiunto, dopo aver illustrato le attività del CNI e della Rete Professioni Tecniche per la promozione del Codice di prevenzione incendi e per il principio del “rischio zero non esiste”.

“Personalmente, preferisco alla codifica tramite legge la modalità europea dei tavoli tecnici di confronto, dove le parti sociali definiscono criteri che la cittadinanza vuole come standard e il legislatore arriva come conseguenza” ha detto l’Ing. Guido Cassella a margine della comunicazione delle attività dell’Ordine degli Ingegneri di Padova per la promozione del Codice di prevenzione incendi.

La giornata formativa è proseguita nel pomeriggio con “L’alta vigilanza in cantiere del CSE” concentrandosi sulla modalità di svolgimento della vigilanza in cantiere da parte del Coordinatore per la Sicurezza in fase di esecuzione (CSE), in relazione alle importanti novità introdotte dalle ultime sentenze della Corte di Cassazione. Sono intervenuti l’Ing. Cassella, l’Ing. Fede e l’Ing. Napol, l’Ing. Giuseppe Piegari del Ministero del Lavoro, il Dott. Santoriello, e l’Avv. Scudier.

Entrambi gli eventi sono organizzati dall’Ordine degli Ingegneri di Padova, in collaborazione con l’Ordine degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori della Provincia di Padova, con il Collegio Geometri e Geometri Laureati di Padova e con la Fondazione Ingegneri Padova. I due convegni godono inoltre del patrocinio della FOIV Federazione degli Ordini degli Ingegneri del Veneto, del Consiglio Nazionale Ingegneri e del Consiglio Nazionale Geometri e Geometri Laureati.

Rischio zero o rischio accettabile? Ingegneri a confronto a Padova sulla sicurezza

Una giornata formativa sulla sicurezza per ingegneri, architetti e geometri si è svolta oggi a Padova presso la Sala Zairo. “Sicurezza è organizzazione”, il titolo dell’evento, articolato in due convegni organizzati dall’Ordine degli Ingegneri di Padova e patrocinati da FOIV: “Il rischio zero non esiste”, la mattina, dedicato al principio del rischio accettabile introdotto dal Codice di prevenzione incendi e “L’alta vigilanza in cantiere del CSE”, nel pomeriggio, sulla modalità di svolgimento della vigilanza in cantiere da parte del Coordinatore per la Sicurezza in fase di esecuzione (CSE), in relazione alle importanti novità introdotte dalle ultime sentenze della Corte di Cassazione.

Circa 1500 colleghi e 25 Ordini d’Italia sono collegati in streaming – ha esordito Ing. Guido Cassella, Coordinatore Gruppo di Lavoro Sicurezza e Prevenzione incendi dell’Ordine degli Ingegneri di Padova –, consentendoci di divulgare i concetti del convegno in tutta Italia, a dimostrazione che queste tematiche sono trasversali a livello nazionale e che la cultura della sicurezza è diffusa”.

“Spesso dai media viene fatto passare il messaggio che il rischio possa essere nullo, invece il rischio zero non esiste. Questo il messaggio che il convegno intende trasmettere”, così il presidente dell’Ordine degli Ingegneri provincia di Padova Ing. Pasqualino Boschetto.

“Come professionisti – ha commentato il presidente della FOIV Federazione degli Ordini degli Ingegneri del Veneto Ing. Gian Pietro Napol –, ci è richiesto di studiare ed agire per mitigare il rischio negli ambiti dove operiamo, ma in generale le istituzioni dovrebbero fare di più: serve una cultura del rischio diffusa”.

“Il mantenimento della formazione all’interno del mondo ordinistico è un valore aggiunto” così il Consigliere del Consiglio Nazionale Ingegneri con delega alla formazione Ing. Luca Scappini.

La radicale novità introdotta dal Codice di prevenzione incendi, fondato su principi probabilistici che escludono ogni certezza assoluta nelle attività umane, è il principio secondo cui il rischio zero non esiste. “L’impianto del Codice garantisce quindi al progettista e all’asseveratore un’assunzione di responsabilità consapevole e l’eliminazione dei margini di aleatorietà di giudizio – ha spiegato l’Ing. Marco Di Felice del Consiglio Nazionale degli Ingegneri –. Eppure, facendo riferimento al T.U. sulla sicurezza, il magistrato persegue l’inadempienza del professionista per mancato uso delle migliori ‘tecnologie disponibili’ fornite dal progresso tecnico per l’eliminazione dei rischi. Ma norme e regole tecniche non sono mai al passo con le nuove tecnologie. L’obiettivo, dunque, è la risoluzione di questa antinomia del diritto”.

Dopo aver illustrato il concetto di profilo di rischio, l’Ing. Fabio Dattilo, Direttore Interregionale dei Vigili del Fuoco del Veneto, si è soffermato sull’aspetto giuridico: “L’Europa emana direttive che spetta agli Stati membri recepire. Da un unico seme, la direttiva, nascono tante piantine diverse a seconda del terreno in cui crescono, che può essere una cultura giuridica proveniente dal diritto romano o da quello anglosassone. Ecco perché in Italia le norme sono fortemente prescrittive, cosa che non accade nei Paesi di diritto anglosassone”.

Vanno intrecciati il mondo della gestione e del governo del rischio con il mondo dell’applicazione ex post della giurisprudenza, in cui l’ipotesi di rischio accettabile si confronta con il fatto accaduto – ha indicato l’Avv. Giovanni Scudier dello studio C&S, esperto della materia –. Perciò dobbiamo ragionare anche a posteriori applicando i parametri della prevedibilità, della prevenibilità, della esigibilità della condotta e quindi, in ultima analisi, della governabilità del rischio”.

L’attività di prevenzione è possibile soltanto attraverso una particolare attività organizzativa, che presenta però alcuni rischi – il commento del Dott. Ciro Santoriello, magistrato della procura di Torino –. La battaglia culturale da condurre non è finalizzata all’introduzione di nuove norme o di norme più certe, ma al raggiungimento della consapevolezza che l’evento negativo esiste e non si può risolvere accusando qualcuno dello stesso, secondo un’impostazione di carattere culturale”.

Se non si risolve questa contraddizione del diritto – ha detto l’Ing. Gaetano Fede del Consiglio Nazionale degli Ingegneri – verrà frenato il percorso verso la sussidiarietà totale della prevenzione incendi e in generale verso un moderno efficace ed effettivo impulso al raggiungimento di alti livelli di sicurezza negli ambienti di lavoro” ha aggiunto, dopo aver illustrato le attività del CNI e della Rete Professioni Tecniche per la promozione del Codice di prevenzione incendi e per il principio del “rischio zero non esiste”.

“Personalmente, preferisco alla codifica tramite legge la modalità europea dei tavoli tecnicidi confronto, dove le parti sociali definiscono criteri che la cittadinanza vuole come standard e il legislatore arriva come conseguenza” ha detto l’Ing. Guido Cassella a margine della comunicazione delle attività dell’Ordine degli Ingegneri di Padova per la promozione del Codice di prevenzione incendi.

La giornata formativa è proseguita nel pomeriggio con “L’alta vigilanza in cantiere del CSE” concentrandosi sulla modalità di svolgimento della vigilanza in cantiere da parte del Coordinatore per la Sicurezza in fase di esecuzione (CSE), in relazione alle importanti novità introdotte dalle ultime sentenze della Corte di Cassazione. Sono intervenuti l’Ing. Cassella, l’Ing. Fede e l’Ing. Napol, l’Ing. Giuseppe Piegari del Ministero del Lavoro, il Dott. Santoriello, e l’Avv. Scudier.

Entrambi gli eventi sono organizzati dall’Ordine degli Ingegneri di Padova, in collaborazione con l’Ordine degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori della Provincia di Padova, con il Collegio Geometri e Geometri Laureati di Padova e con la Fondazione Ingegneri Padova. I due convegni godono inoltre del patrocinio della FOIV Federazione degli Ordini degli Ingegneri del Veneto, del Consiglio Nazionale Ingegneri e del Consiglio Nazionale Geometri e Geometri Laureati.

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